mercoledì 12 dicembre 2012

Celebrate The Holidays With Nougat And Wine

 

If you live in Italy you cannot have an Italian Christmas without nougat.  Nougat is always linked to a day of celebration, the joy of being together, to share the pleasure of a delicious dessert.  
If you are lucky enough, you will have the absolute pleasure of enjoying nougat by Pastry Di Tullio and Malvasia delle Lipari, produced by the winery Virgona
Torrone (nougat) is a sweet dessert made with sugar, honey, toasted almonds, toasted hazelnuts, vanilla and egg whites.
Torrone, mostaccioli, crunky, biscuits, jujubes, cotton candy, are symbols of our childhood, who keep alive in our memory, the memory of happy moments.  
Today, there are many varieties of handmade nougat: white, covered in chocolate, with candied fruit, soft, hard, with liqueur, covered in icing citrus fruit, with pistachio, and many others.
It’s almost impossible to go back to the original recipe of the nougat. 
The ancient Romans Tito Livio, and then Marco Valerio Marziale, wrote about a specialty called “Cupedia” from Benevento.  
It too was made with honey, almonds, hazelnuts, egg whites, and steamed.
Other writers of the culinary art, attribute the birth of nougat to the Arab tradition.  
Still others, to the Spanish pastry.  
With my Italian spirit, and the romantic poetry in the blood, I like the version that is credited to a pastry chef from Cremona, who on this occasion was inspired by the shape of the tower of the Cathedral of Cremona, called “Torrazzo”, and created this specialty desert for a wedding feast of the Duchess Bianca Maria Visconti and the Duke Francesco Sforza on October 25th, 1441.

Di Tullio, is the family name of the pastry, that began producing handmade nougat, covered in chocolate, with the traditional recipe of the masters of Benevento, in a small town in southern Lazio, Alvito, in 1850.
The taste of the Di Tullio nougat is well balanced. 
The sugar notes are wisely calibrated to avoid encumbering the spicy scents, and the caramel adds a delicate flavor, with hints of cinnamon and the nuts are roasted to perfection.  
Notes of high quality local honey are present, and it’s texture is soft, compact and fluffy.

I prefer the classic almond nougat , accompanied by a glass of Malvasia delle Lipari by Virgona cellar

On the Island of Salina, Sicily (specifically in Malfa, otherwise known as Lipari’s Islands), is where you will find the Virgona cellar, owned by Daniela and her husband Calogero.  Their sweet wine is of excellent quality, evidence of typical wines of southern Italy.  Raisin wine with enhanced notes of candied fruit, dates and apricot, honey and aromatic Mediterranean herbs.  The wine has balanced minerality and acidity, which is typical of the land on the island of Salina.

After the harvest, in September, the grapes are left to dry outdoors for 15 days, on traditional rack of reeds called “cannizzi”, absorbing the heat of the Sicilian sun, the sea breeze, the taste of aromatic notes of the surrounding vegetation.  After the maceration and pressing of the grapes, the wine is aged for at least three years in steel barrels, and then in bottles.

The Malvasia grapes (with a minimal addition of Corinth Black – 5%), give the wine the tipical flavor and its amber color with orange reflections.  The pleasant aroma is confirmed by the taste sensations, which extend gently without overstepping into notes cloying.

Torrone Di Tullio and Malvasia delle Lipari, what a great combination and tradition, to bring to your loved ones during the Christmas holiday.


Rome, dicember 12, 2012

domenica 9 dicembre 2012

Nel Menù di Natale non può mancare il Torrone e la Malvasia delle Lipari



Torrone: un dolce fatto con lo zucchero, il miele, le mandorle tostate, le nocciole tostate, la vanillina e l’albume d’uovo.
Nella tradizione italiana, il torrone, non può mancare nel menù di Natale.
L’immagine del torrone è sempre legata ad un giorno di festa, alla gioia di stare insieme, di condividere il piacere di un dolce prelibato.
Torrone, mostaccioli, croccantini, tozzetti, giuggiole, zucchero filato, sono simboli della nostra infanzia, che mantengono vivo, nella nostra memoria, il ricordo di momenti di felicità.
Molteplici, oggi, sono le varietà di torrone, di produzione artigianale: bianco, ricoperto di cioccolato, con la frutta candita, morbido, duro, al liquore, ricoperto di glassa di agrumi, con il pistacchio, e molti altri ancora.

Risalire all’originaria ricetta del torrone, è una cosa quasi impossibile.
I Romani Tito Livio, e poi, Marco Valerio Marziale, scrivono di una specialità dal nome “cupedia”, di origine Sannita, fatta con miele, mandorle, nocciole, albume d’uovo, e cotta al vapore, già in epoca prima di Cristo.
Altri studiosi dell’arte culinaria attribuiscono la nascita del torrone alla tradizione Araba.
Altri ancora, alla pasticceria Spagnola.
Con lo spirito tutto italiano, e la poesia romantica nel sangue, a me piace pensare alla versione attraverso la quale si attribuisce la nascita del torrone al banchetto di nozze tra la Duchessa Bianca Maria Visconti e il Duca Francesco Sforza, il 25 ottobre 1441, per opera di un pasticcere di Cremona, che, per l’occasione, si ispirò alla forma della torre del Duomo di Cremona, chiamata  “Torrazzo”.


Una piccola pasticceria, in un piccolo Comune del basso Lazio, Alvito, produce artigianalmente il torrone dal 1850.
Di Tullio, è il nome della famiglia del pasticcere che iniziò quasi 130 anni fa a produrre artigianalmente il torrone bianco e quello ricoperto di cioccolato, con la tradizionale ricetta dei maestri beneventani.
Oggi, le varietà che questa piccola pasticceria produce sono tante: classico ricoperto al cioccolato, mandorlato alla cannella, croccante, mandorlato al cioccolato, classico alla mandorla, tenero di pasta reale bianca, tenero alla castagna, tenero di pasta reale alla nocciola, tenero di pasta reale ricoperto al cioccolato, e molti altri ancora.
Il gusto è gradevole ed equilibrato.
Le note zuccherine sono saggiamente calibrate per non appesantire le note speziate.
Perfetta la tostatura della frutta secca.
Caramello dal gusto delicato, con note di cannella.
Pasta bianca morbida compatta e soffice.
Ottima la qualità del miele, che rilascia sentori tipici delle produzioni locali.

Io preferisco il tipo classico alla mandorla, accompagnato da un bicchiere di Malvasia delle Lipari della cantina Virgona.

*****

Isola di Salina, nell’arcipelago delle Isole Lipari, in terra di Sicilia, precisamente a Malfa, si trova la Cantina Virgona, di proprietà di Daniela e di suo marito Calogero.
Il loro passito è di qualità eccellente, testimonianza della tipicità dei vini del sud dell’Italia. Vino passito dalle esaltati note di frutta candita, dattero e di albicocca, di miele e di erbe aromatiche mediterranee.
Equilibrata mineralità e sapidità, proprie della terra dell’isola di Salina.
Prodotto di elevata qualità che Daniela e Calogero, da qualche anno producono con le uve del proprio vigneto.
Dopo la vendemmia, a settembre, le uve appassiscono in modo naturale, dentro i tradizionali “cannizzi”, all’aperto, per 15 giorni, assorbendo il calore del sole di Sicilia, la brezza marina, il sapore delle note aromatiche della vegetazione circostante.
Dopo la macerazione e la pressatura delle uve, il vino è fatto affinare, per almeno tre anni, prima in botti di acciaio e poi in bottiglia.  
L’uva, Malvasia con una minima aggiunta di Corinto nero (5%), esprime nella sua componente fenolica il miglior risultato possibile, donando al vino gli esaltanti profumi e il colore ambra con riflessi arancio.
La piacevolezza al naso, corrisponde perfettamente alle sensazioni gustative, che si prolungano delicatamente senza mai sconfinare in note stucchevoli.

Torrone e Malvasia delle Lipari, un ottimo accostamento per regalarci un momento di felicità durante le prossime festività di Natale

Roma, 9 dicembre 2012


Bartolomeo Roberto Lepori
Ordine dei Giornalisti di Roma
tessera n. 137270
Sommelier Professionista A.I.S.
tessera n. 112666

domenica 25 novembre 2012

The best extra virgin olive oil in the World, made with the recipe of the ancient Romans



I don’t have to travel far from Rome to find the best organic extra virgin olive oil in the world.
In the land of “Ciociaria”, Frantoio Quattrociocchi of Alatri (FR) holds this prestigious award; and every year, new awards are added to their “showcase of honor”.
The most prestigious award is certainly that of last year (2011), with the crowning at the Flos Olei international competition as the best extra virgin olive oil in the world.
The olive oil, “Olivastro”, by Frantoio Quattrociocchi was determined to be the best out of 624 extra virgin olive oils among different producers from 42 different countries around the world.
The Frantoio Quattrociocchi estate comprises of 52 hectares of olive groves, on which grows 15000 olive trees of different varieties: Olivastro, Moraiolo, Leccino, and Frantoio.
Americo Quattrociocchi, who now heads the family run business, chose organic farming methods for its olives, focusing on the quality and authenticity of the product. 

Since ancient times of olive cultivation by the Romans, the best quality oil was found in the territories of Sibari and Taranto, of Venafro and Ciociaria land, of Sabina and Piceno, in the central and south of Italy. And in the north, they were found along the Ligurian coast.

The Romans used olive oil for seasoning of food, as well as for body care and medicinal purposes.

The best olive oil for food, as written by the Romans (such as Plinio, Columella, Apicio, Marziale, Strabone, and Orazio) , is the green olive oil produced from olives grown in Venafro and in the area in the south of Rome (in present day refers to the Lazio area called “Ciociaria”) which were handpicked while still green and pressed immediately to preserve the aromas, flavors, and nutrients.

Americo Quattrociocchi, combining modern milling technologies with traditional methods of our Roman ancestors, strict discipline of organic farming, brings us back to the culture of our past.

His family has been cultivating olives and producing olive oil since 1888, taking care of every tree on the farm with love and dedication like a devoted parent to their growing children.



Each step along the way is done with care: Hand pruning the trees in February.
Biological treatment with copper and lime (for the elimination of flies, they hang on each plant an envelope containg the male pheromones which attracts and kills them)
Fertilization made exclusively from manure from their barns.
Harvesting the olives by hand to preserve the organoleptic quality of the olives.
Cold pressed within 24 hours of the harvest to preserve the flavor, fragrance, and rich perfumes, and to avoid unwanted oxidation.
Each phase of production is lead by the passion and skill of Americo Quattrochiochhi.
For the “Olivastro” extra virgin olive oil, his goal was to achieve and export the quality of the designation “made in Italy”
I can proudly congratulate him when I see his “Olivastro“ around the world in the finest markets of New York, Tokyo, Moscow, Paris, etc..

It makes me feel at home!

Just a teaspoon of his extra virgin olive oil in my salad and the day smiles back at me!

 ***

Emerald green color.
Intense aroma of grass, green tomato, and almond.
Decided and intense flavor, but delicate on the palate.
Degree of acidity well balanced.
Excellent for seasoning soups.
Enhances the taste of raw vegetables and steamed vegetables.
Delicious flavor used on meat.
I prefer it poured on a slice of bread whit no salt just heated on the grill, served with a glass of white sapid fruity wine, pleasantly effervescent.

Enjoy your meal!

Rome november 25, 2012



 dott. Bartolomeo Roberto Lepori
Association of Journalists - Rome
Card no. 137270
Professional Sommelier A.I.S.
(Italian Association of Sommelier)
Card no. 112666

L’olio extravergine di oliva migliore del Mondo, fatto con la ricetta degli “antichi Romani”


       

Non devo percorrere molta strada da Roma, per trovare il miglior olio extravergine di oliva del Mondo.
Nella terra di “Ciociaria”, il Frantoio Quattrociocchi di Alatri (FR), detiene questo importante riconoscimento, e ogni anno ne aggiunge di nuovi nella propria “bacheca degli onori”.
Il premio più prestigioso è sicuramente quello ottenuto lo scorso anno, con l’incoronazione da parte della guida “Flos Olei”, di miglior olio extravergine di oliva del mondo; ma già nel 2006, l'olio Quattrociocchi, aveva ottenuto il premio quale miglior olio biologico del mondo.
“L’Olivastro” del Frantoio Quattrociocchi ha avuto la meglio su 624 olii, provenienti da frantoi di 42 Nazioni diverse nel mondo.
L’azienda dispone di 52 ettari di oliveto, su cui insistono 15.000 piante di olivo di differenti varietà: olivastro, moraiolo, leccino e frantoio.
Americo Quattrociocchi, ha scelto la coltura biologica per le sue olive, puntando sulla qualità e sulla genuinità del prodotto.

            Sin dai tempi antichi, la coltivazione dell’olivo da parte dei Romani, individuava le migliori qualità dell’olio nei territori di Sibari e di Taranto, di Venafro e della Ciociaria, della Sabina e del Piceno. E al nord, sulle coste della Liguria.
I Romani usavano l’olio delle olive per ogni condimento alimentare, e anche per la cura del corpo e in medicina.
L’olio migliore per l’alimentazione, scrivono i “Romani” Plinio, Columella, e poi, Apicio, Marziale, Stradone e Orazio, è quello ancora verde, prodotto dalle olive della zona di Venafro, sino all’attuale “Ciociaria”, raccolte dalla pianta rigorosamente a mano, e spremute immediatamente, per non disperdere i profumi e i sapori".


Americo Quattrociocchi, utilizzando la moderna tecnologia di molitura, ci riporta alla coltura di un tempo, rispettando un rigido disciplinare di allevamento biologico delle olive, che potremo comparare con gli scritti dei nostri antenati “Romani”.
La sua famiglia produce olio extravergine di oliva dal 1888, e cura ogni pianta del podere, con l’amore e la dedizione con cui un genitore alleva i propri figli.

Potatura a febbraio, fatta a mano. 
Trattamento biologico a base di rame e calce (per l’eliminazione della mosca, viene appesa alle piante una busta contenente Feromone maschile, che attira le mosche e le elimina). 
Concimazione fatta esclusivamente a base di letame proveniente dalle proprie stalle. Raccolta delle olive fatta a mano, per non alterare le qualità organolettiche delle stesse. 
Molitura a “freddo”, entro le 24 ore successive alla raccolta, per non disperdere i sapori, la fragranza, i ricchi profumi, e per non ossidare il prodotto.
Ogni fase di allevamento è seguita con amore e competenza da Americo, che sull’olio extravergine di oliva “Olivastro”, ha puntato per percorrere la strada dell’esportazione della “qualità” made in Italy.
Posso dire con orgoglio, di felicitarmi con lui, quando in giro per il mondo, incontro il suo “Olivastro” nei migliori negozi di alimentazione: New York, Tokio, Mosca, Parigi, e altri ancora.

Mi fa sentire a casa mia!
Basta un cucchiaino del suo olio nell’insalata, e la giornata torna a sorridermi!

Colore smeraldo. Profumo intenso di erba, di pomodoro verde, e un finale di mandorla. 
Sapore deciso ma delicato al palato. 
Grado di acidità molto equilibrato.
Ottimo per condire zuppe e minestre. 
Esalta i sapori di verdure crude e di ortaggi cotti al vapore. 
Delizioso per condire la carne.
Io lo preferisco versato su di una fetta di pane sciapo appena scaldata sulla brace, accompagnato con un buon bicchiere di vino bianco sapido, piacevolmente effervescente.

Buon appetito!


Roma 25 novembre 2012

Bartolomeo Roberto Lepori
O.d.G. Lazio tessera n. 137270