mercoledì 5 marzo 2014

VINI DELLA SERBIA


Belgrado: BeoWine 2014 
Una voce dai Balcani nel panorama enologico di qualità

Belgrado è una città incantevole, dove le abitudini scandiscono la giornata e dove tutto si svolge senza particolare fretta. Attraversata dai fiumi Danubio e Sava si estende in una cornice ricca di verde e di profumi avvolgenti. L’antica Singidunum; così la rinominarono i Romani che la abitarono dalla fine del I° secolo a.C. sino al 395 d.C., quando fu sottomessa al potere di Costantinopoli. L’intero panorama che si gode dalla Torre del Millennio, nel quartiere di Zemun, mostra distintamente le epoche storiche che la città ha vissuto e i diversi rivolgimenti del passato. Ma è durante la notte, e soprattutto nei weekend, che Belgrado si trasforma nella culla del divertimento per i giovani di tutte le Repubbliche dell’ex Jugoslavia, e non solo. Una moltitudine di locali notturni, pub, bar, ristoranti, discoteche, enoteche, cabaret, casinò, offrono musica ed entusiasmo sino alle prime ore del mattino. La gioventù di Belgrado è notoriamente effervescente, creativa e proiettata verso un futuro sempre più hi-tech.
In questo contesto si è svolta nei giorni scorsi la 5^ edizione della BEOWINE Fair. Una manifestazione che raccoglie oltre 65.000 visitatori nei quattro giorni di programma (dal 27 febbraio al 2 marzo) e che ospita oltre 100 espositori di cantine dei Balcani e di diversi altri Paesi, compreso l’Italia. E’ una rassegna che esprime la crescita culturale e qualitativa del vino di queste Regioni, da sempre ampelograficamente votate alla coltura della vite, ma solo da qualche anno rigenerate in un’ottica di raffinatezza e di eccellenza enologica.
Nel weekend che precede l’evento BEOWINE, ho partecipato, in qualità di giudice, ed in rappresentanza dell’Italia, alla competizione che assegna i riconoscimenti ai vini in concorso. Un’esperienza meravigliosa, destinata a lasciare un segno nel mio percorso di degustazioni e di conoscenza internazionale del vino di qualità. In un territorio così ricco di acqua, di vegetazione, di minerali, ma soprattutto esposto a elevate escursioni termiche, il vino assume esaltanti componenti di gusto e si caratterizza per intensità di profumi, di aromi e di estratti. La regione della Subotica, nel nord del Paese, al confine con l’Ungheria, regala interessanti Chardonnay, Rhine Riesling, Pinot Blanc, Muscat Ottonel, ma anche Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot Noir e Kadarka (Sangue di Toro, per il suo intenso aroma e colore scuro, tendente al blu). Più a sud, verso Belgrado, Novi Sad, dove le stesse tipologie di vino assumono toni più delicati e rotondi nel carattere e nel gusto, ma impongono nei rossi un tannino più presente e avvolgente. Il Sauvignon Blanc assume un sapore pieno e caratteristico, con giusta acidità e fragranza. Si distinguono i sentori di sambuco, di foglia di pomodoro, di bosso, ginestra ed eucalipto. In particolare, in alcuni, è percettibile l’aroma di pompelmo, del frutto della passione, della scorza di agrumi, dell’uva spina e della pietra focaia. E, poi, ancora i territori di Smederevo, Topola, Vinca, Nis Vrsac, Rajac, Zupa, Palic, Negotin, con i tipici vini Prokupac, Smederevka, Tamjanika (speciale muscat, vino mezzo dolce straordinario nei sapori di frutta, fiori e spezie), Vranac (rosso dal profumo intenso di amarene e more e il gusto di cioccolato nero e caramello), Bagrina (dal colore ramato con sentori di sambuco e di litchi). In buona sostanza, una “sorpresa” che man mano che assaggiavo i vini ha assunto le caratteristiche di “realtà vinicola” in un contesto sovranazionale, e che può contare su nuovi e continui insediamenti di giovani cantine che hanno abbandonato i retaggi del passato e che con un triplo salto generazionale hanno prontamente assunto i sistemi produttivi e di allevamento dei Paesi a forte vocazione vinicola. Le scuole di enologia presenti su tutto il territorio dei Balcani hanno fatto passi da gigante e sempre più degnamente competono con quelle europee più avanzate.
A nome di tutti i vini che ho degustato, e senza per questo sminuirne alcuno, desidero segnalare due cantine come esempio di professionalità e qualità. La prima, Vinarija Kovacevic  (http://www.vinarijakovacevic.co.rs/), è la conferma della sapienza di un produttore, Miroslav Kovancevic, che continua ad investire nel vino alla ricerca dell’eccellenza. Di pregio il suo Chardonnay e il rosso Aurelius (Cabernet Sauvignon e Merlot). La seconda è la Vinarija Pusula (http://www.pusula.rs/), cantina giovanissima, alle sue prime vendemmie, condotta da un’intraprendente e tenace imprenditrice, Marina Zelenkapic, che già si lascia apprezzare per il distintivo carattere che ha impresso ai suoi vini. Da seguire l’evoluzione che avranno nei prossimi anni lo Chardonnay e il Traminac, quando le viti raggiungeranno la maturazione per esprimere al meglio la loro grande e forte gradevolezza.
Ringrazio Belgrado e ringrazio tutti i produttori e gli organizzatori della fiera BeoWine 2014 per aver assunto l’onere e il piacere di divulgare nel proprio Paese la cultura del vino e il piacere del bere di qualità.
Arrivederci al prossimo anno.



dott. Bartolomeo Roberto Lepori

Ordine dei Giornalisti - Roma
tessera n. 137270
Sommelier Professionista A.I.S.
Associazione Italiana Sommelier
tessera n. 112666