Biodiversità attraverso l’agricoltura di precisione e la sanificazione dei processi di vinificazione
E’ un rivoluzionario progetto avviato dal prof. Riccardo Cotarella, enologo di fama internazionale, e dal suo Team di esperti “sanificatori”, composto dal prof. Fabio Mencarelli (tecnico dell’alimentazione), dal prof. Riccardo Valentini (climatologo), e dal dott. Cesare Catelli (biologo).
Sono ventisei le cantine (*) che compongono la squadra dei viticoltori e che hanno presentato i propri vini alla convention presso l’Hotel Roma Cavalieri lo scorso 16 maggio.
Il progetto prevede la prospettiva di produrre vino di qualità senza l’impiego dell’anidride solforosa.
Il processo scientifico si fonda sulla sanificazione delle uve in tutti i suoi passaggi.
Il prof. Cotarella afferma che: “il controllo dei microrganismi è la ricetta per ottenere un vino longevo, ricco di sentori naturali e di piacevolezza gustativa, senza dover aggiungere solfiti o alcun altro prodotto per garantire l’azione antibatterica e antiossidante nelle fasi di fermentazione del mosto e di affinamento del vino”.
Il “campo di gara” è il terreno su cui le viti sono state impiantate.
Per decidere la giusta esposizione della vigna, sono stati preventivamente analizzati e studiati tutti i fenomeni climatici, la circolazione delle correnti d’aria e controllate e ascoltate tutte le informazioni provenienti dalla natura circostante.
Il prof. Valentini chiama tutto questo “agricoltura di precisione”.
“tutto ciò è indispensabile se si vuole arrivare a produrre uve sanissime, in quantità limitata e di eccellente qualità, senza dover ricorrere all’utilizzo della chimica di sintesi”.
Una volta in cantina, le uve sono sottoposte a un preventivo scientifico controllo dei microrganismi,
prima di passare alla spremitura e pigiatura. Di fondamentale importanza sono i processi di stabilizzazione delle uve, di alternanza delle temperature, in un ambiente meticolosamente pulito, quasi sterile. Tutto ciò per rendere inattivi i nemici batteri, ottimizzando così la fase di fermentazione, e poi, di maturazione del vino in botte e in bottiglia, senza l’impiego di alcuna sostanza antibiotica o antiossidante.
Un dettaglio molto importante è la scelta del tappo. La società portoghese Amorim ha prodotto un sughero di eccellenza, studiato esclusivamente per questi vini. Ogni tappo sarà annusato singolarmente prima dell’utilizzo, per garantire la distruzione della carica batterica nel sughero e lo scambio osmotico tra l’ambiente esterno e il vino in bottiglia.
Il logo che identificherà le cantine del Wine Research Team, e che sarà presente su tutte le bottiglie, è la vela. Un simbolo che rappresenta l’unità delle idee, la comunione delle forze, e lo spirito di squadra; una garanzia di vittoria per l’intero Team di viticoltori.
Per l’occasione, sono stati presentati in degustazione tutti i vini delle ventisei cantine, imbottigliati anzitempo, in corso d’opera, per rendere gli intervenuti partecipi dell’ambizioso progetto.
Assaggiare un Nero Buono, un Aglianico, un Sangiovese, un Sagrantino, di soli sei mesi, e percepire in bocca la ruvidezza e l’astringenza dei tannini, insieme all’esplosione olfattiva dei naturali profumi ancora vinosi di frutta rossa appena colta, è stata per me una forte ed entusiasmante emozione sensoriale.
Vini provenienti dalle diverse Regioni italiane, tutti espressione del proprio territorio di origine, o frutto della ricerca sperimentale, come quello della cantina “La Madeleine”, di proprietà dei coniugi D’Alema, che in collaborazione con l’Università di Perugia, ha realizzato un Cabernet Franc in purezza dai presupposti e dalle attese di elevata qualità.
Uno Skipper di grande esperienza guida un Team di ventisei cantine, strette insieme da un unico obiettivo e da un unico pensiero, quello di realizzare dei vini naturali e di qualità eccellente, dai profumi intensi e dal gusto “croccante”.
Non mi rimane che augurare “buon vento” alla barca Wine Research Team e aspettare sulla linea del traguardo per assaggiare i vini al compimento della loro maturazione.
Roma, 29 maggio 2013
dott. Bartolomeo Roberto Lepori
Ordine dei Giornalisti - Roma
tessera n. 137270
tessera n. 137270
Sommelier Professionista A.I.S.
(*) Allegrini, Carvinea, Castello di Cigognola, Colpetrone, Coppo, Di Majo Norante, Domaine du Comte de Thun, Falesco, Fattoria del Cerro, I Greco, La Guardiese, La Madeleine, La Murola, La Poderina, Leone de Castris, Poggio le Volpi, Poggio San Polo, San Patrignano, San Salvatore, Tenuta dell’Arbiola, Tenuta di Frassineto, Terre Cortesi Moncaro, Terre della Custodia, Trequanda, Villa Matilde, Villa Medoro.