
In quelle
circostanze, ricordo che mio nonno mi diceva: “Roberto, oggi si apre la bottiglia buona!”. Era la bottiglia che
mio padre sceglieva per le ricorrenze. La “bottiglia
buona” era un rito che apriva il pranzo di Natale, il brindisi di
Capodanno, il pranzo di Pasqua e di Ferragosto e poi si ripeteva in
tutti gli appuntamenti di compleanno.
Ricordo che
in quelle occasioni mio nonno mi permetteva, di nascosto, di bagnare le labbra
nel suo bicchiere, così che io potessi partecipare al brindisi di apertura del
pranzo.
Sentivo il
solletico delle bollicine sulla lingua e un buon profumo di fragranza e di
mela.
Sono ricordi
che segnano il tempo, che caratterizzano l’immagine di un prodotto,
associandola a proprie emozioni, a persone e luoghi che immutabili si ripresentano
nel corso della propria vita, regalando nuovamente il piacere vissuto.
La “bottiglia buona” per mio nonno era il
Prosecco Carpenè Malvolti.
Oggi la
qualità delle “bollicine” italiane è
migliorata molto rispetto a decenni fa.
Ogni regione
della nostra lunga penisola ha il proprio spumante, vinificato con metodo
classico (rifermentazione in bottiglia) oppure con metodo Martinotti
(rifermentazione in serbatoi di acciaio).
L’enologo,
in cantina, segue con meticolosa cura le molteplici fasi di vinificazione del
prodotto. Forte e sapiente è l’attenzione che mette nella scelta dei lieviti.
Altrettanto sapiente e accurata è la scelta dei vitigni e le tecnologie di
allevamento praticate dall’agronomo.
Una grande
sinergia, questa, al fine di ottenere un eccellente vino con raffinata eleganza
nei profumi, un perlage fine e delicato, e caratteristiche organolettiche
proprie del territorio di appartenenza.
Tutto ciò
identifica la chiave del successo che gli spumanti italiani stanno avendo ormai
da diversi anni in tutto il mondo. La qualità dei nostri Prosecco, Franciacorta
e Moscato, hanno conquistato nel mondo quote di mercato di assoluta rilevanza.
***
Ieri sera, in compagnia di alcuni
amici, ho aperto due bottiglie di spumante nazionale. Una di Prosecco Superiore
DOCG – Couvée Storica, e una di Cartizze Valdobbiadene Superiore DOCG, entrambe
della Cantina Carpenè Malvolti di Conegliano (TV). La prima per servirla come
aperitivo, e la seconda per accompagnare i pasticcini di fine pasto.
La Couvée
Storica è un vino extra dry, piacevole all’aspetto, con brillanti
riflessi verdolini, e un vivo e persistente perlage. Il profumo di mela spicca
evidente, accompagnato da note agrumate e di erba. In bocca spicca una
gradevole acidità e la persistente effervescenza, intensa ed equilibrata.
Il Cartizze
esprime un colore giallo paglierino e un perlage sottile e intenso. Molto
evidenti sono i sentori di frutta a polpa bianca e di pompelmo rosa. Le note
floreali rilasciano aromi di acacia e di rosa. Il primo sorso conferma i
profumi percepiti dal naso, aggiungendo una buona dose di fragranza, composta
ed equilibrata.
Se mio nonno
fosse stato con noi a brindare alla piacevole serata avrebbe certamente detto: “Roberto, oggi si apre la bottiglia buona!
Roma, 9
marzo 2013
dott.
Bartolomeo Roberto Lepori
Ordine dei Giornalisti - Roma
tessera n. 137270
tessera n. 137270
Sommelier Professionista A.I.S.
http://robertolepori.blogspot.it